Olmi |
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| Spirito inaridito
Accoltellato da funesti pugnali Martire di spietati bastardi Che spacciano l'amore Mente devastata Malamente avvinghiata Ad una tossica carcassa
State confermando Che la morale E' caduta in disuso.
Esistono attrazioni Fatali Senza passato Presente O futuro.
Lasci dietro di te Chilometri di idee vuote Una infinita' di note Ti invade l’udito Al fragore Dei sentmenti Preferisci sinfonie D’archi e ottoni.
Sorridendo con sarcasmo Lentamente scivoli via Da favole ridicole Adagiandoti nel vento E ha la meglio la fantasia rovente.
L'hai derisa per anni Ma ormai assuefatto Ti pieghi a quell'emozione Incontrollabile E balbettando confessi:
Quando parlo con te Non sento il frastuono Del cuore Che grida impazzito Nel vuoto asfaltato
Abbandonatemi sommerso dalla mia dolce pazzia.
Corollerò rose blu
Di scartocciate mono Di Schiele Lasciate in giro All'ardito volo Delle api
Rincaserò nel subconscio Smascherato Tambureggieranno i rullanti
Sui comodini Antidepressivi E concerti brandeburghesi
Insonne morte
Robuste dita Non tasteranno più I plettri
L’ultimo saluto Al tuo amore Alle lacrime consolatrici Ai baci Che affondi Sullo schermo dei sogni Ed al tuo corpo Vorace di carezze Che crollano Nel nero drappello Di pensieri Sopra gli stracci brandelli Del mio respiro inciso Tra una fine Ed una fine.
Stanno smantellando il mondo
Smantellano il mondo A colpi di martello
Scopro il colore Trovo la mia strada
Lei Lei che non si sente all'altezza
Ossa Di vetro Infrante
Lei che invece è tutto
Mi chiedi Se ho la calma E la presunzione Di risolvere tutto
Si
Recidero'chirurgicamente Gli istanti E li incollero' Ai tuoi occhi
Per sempre
La poesia è panico
Che gocciola dal cielo
Quel cielo ieri Era dipinto Con pennelli Scarichi Lo abbiamo notato Entrambi
Non credo ai miracoli
Solo alle fiabe "Piccole catastrofi Per minuti intimi
Tutto ciò significa Scavare in profondità Tutto ciò significa Anche tu mi ucciderai" Con il terrore Che i nostri versi Siano solamente Anidride carbonica
La fatica quotidiana E' sempre quella Di essere nei titoli Di coda Dei tuoi crepuscoli.
Il televisore
Non lo spengono mai.
Scegli il tuo orizzonte Spingi piu' avanti Lo sguardo
Non camminare Non camminare mai Per strade buie
Ascolta Ascolta la vita In fondo all'anima.
Quante volte ho ripensato Alle mie pazzie Acquazzoni diritti al mio cuore Estati inchiodate e spazzate via
Un sospiro e poi è finita Un sospiro e voli via
Quante notti passate A osservare le stelle Il tramonto aspetta In fondo alla vita Cereo eccidio
Questo cuore è un cuore Che fissa la sua falce.
Sono solo un ragazzo Un ragazzo che osserva La sua vita
Ancora una vita Per qualche istante...
Passi instabili
Trasportano il tuo abbandono
La solitudine si svela Senza simulata apparenza Di lucentezza
Una serpeggiante E incupita melodia Assopita in fondo All'immortalità Di epoche antiche.
Ma scegli i tuoi sogni Fomenta i tuoi obiettivi Distaccati dall'abisso E lo stallo della riflessione S'arrendera' all'azione
Non più Irrisori acquazzoni Squame di tenebra Sottratte al vuoto Di un mondo senza luce
Solo una superba tempesta.
Confinato
Nel mio universo Mi illudo
Ma senza ali Mi è proibito il volo.
Preghiere senza senso Percependo il vuoto Del silenzio Si consumano In una notte d'oblio
Sulle mie labbra Una goccia di pianto Un cambiamento sfuggente Un illogico fiore E dopo il fiore Lo sconfortante nulla Di un'inesorabile morte.
Il diritto di essere Ciò che vogliamo Non è che un egotismo Da bambino perso Nell' assolata immobilita' Del deserto.
Ombre diafane
Fendono il firmamento In formale indugio
Il blu tuffandosi Negli ultimi bagliori Di un sole moribondo Si scioglie In volubili policromie
Uno sfavillante spicchio Di luna Cade sulla spiaggia
Sangue di contorno Sfolgorante Gelida passione
I suoi occhi Ammaliati dall'infinito Le sue paure Ammiccando e sfavillando In una sinfonia Capricciosa e indecifrabile Mi volteggiano intorno
E' lei La rosa nera La bellezza verace Rara e eterea Gloriosa Maestosa perfezione.
Volare
E' come impazzire In un aureo oceano Su sabbie del poi E in versi del mai
In quell'autunno strano Noi cademmo come foglie E senza capire Il perche' Ci scontrammo Spietatamente
Quel giorno Giunse sull'onda Di un leggiadro incubo Portando le chiavi Dell'abbandono
Il cielo Era un quadro A tinte cupe E c'era come una senso Di avvilimento sommario
Compresi che era arrivato Il momento di uscire Per buttar via Quelle notti atipiche
Notti Che trafissero Con passione e tristezza Quel sogno sgualcito Che ora si sbriciola Su luttuose falesie.
Le mie idee Nascono dalla paura Ma da vastita' latenti Vengono uccise
L'era del piacere E' oggi Realta' ed essenza Visioni vintage Il tempo della vacuita'
All'epilogo Solo il tempo di morire
Ma per te Sono menzogne Da dimenticare
Vivi sempre Non morire mai.
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